Complesso è il lavoro del revisore nel momento in cui si addentra nel campo delle immobilizzazioni immateriali, tema centrale in un’epoca in cui le imprese devono fare sempre più ricorso a beni e strumenti “dematerializzati”, attività non monetarie e non tangibili che maturano benefici economici lungo un arco temporale che eccede un esercizio. Si tratta di un’area soggetta a potenziali rischi significativi sul bilancio che potrebbe comportare procedure speciali quali anche la collaborazione con un esperto con competenze specifiche. Il principio contabile nazionale OIC 24 precisa che per l’iscrizione in contabilità di un bene immateriale è necessaria la verifica della presenza di elementi quali la separabilità, cioè la possibilità che l’impresa ha di scorporare il bene immateriale dal resto dell’impresa; l’esistenza di un diritto giuridicamente tutelato; la capacità della società di usufruire dei benefici economici futuri derivanti dal bene stesso (ivi compresa la capacità di limitare l’accesso al bene immateriale ai terzi); l’attendibilità di misurazione del costo dell’attività.
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