La sfida dell’equilibrio tra doveri, responsabilità e compensi nel mercato della revisione
Il mercato della revisione affronta numerose difficoltà a causa di un disequilibrio tra i doveri del revisore, le responsabilità che ne derivano e i compensi professionali. Negli ultimi anni, questo equilibrio si è distorto, creando una serie di problemi che richiedono una riflessione approfondita.
L’incremento dei doveri del revisore, accoppiato alla diminuzione significativa dei compensi, è uno dei fattori principali che hanno portato a questa situazione. Attualmente, si richiede al revisore di mantenere il massimo grado possibile di indipendenza e di svolgere non solo la revisione del bilancio, ma anche di monitorare regolarmente l’aggiornamento della contabilità e il rispetto della normativa, che è vasta ed in continua evoluzione. Inoltre, deve essere in grado di riconoscere i segnali di allarme per identificare anticipatamente una possibile crisi aziendale e intraprendere le azioni necessarie.
Il revisore deve anche sottoscrivere le dichiarazioni fiscali e rispettare i sofisticati principi di revisione ISA Italia, documentando ogni aspetto tramite adeguate carte di lavoro. Tutto ciò viene richiesto senza limitazioni di responsabilità, rendendo il revisore solidalmente responsabile con gli amministratori dell’impresa.
A causa di una concorrenza spesso scorretta e selvaggia, i revisori si trovano ad accettare compensi inadeguati. La riduzione generale dei compensi ha portato molti revisori, soprattutto quelli che svolgono la revisione come attività complementare alla consulenza amministrativa, fiscale e aziendale, a sottovalutare le responsabilità associate alla revisione legale. Questa situazione è alimentata anche dal fatto che i compensi ridotti possono spingere i revisori a trascurare i rischi e a non effettuare tutti i controlli necessari.
Le compagnie assicurative, d’altra parte, hanno compreso che l’elevato rischio della revisione dipende non solo dalla natura intrinseca dell’attività stessa, ma anche dai compensi inadeguati che possono influire sul modo in cui i revisori affrontano i rischi.
Per affrontare questi problemi, sono necessarie diverse misure correttive. Innanzitutto, è essenziale introdurre un controllo di qualità rigoroso sull’operato dei revisori. Questo controllo dovrebbe essere attuato in conformità alle normative esistenti dal 2010, ma finora non è stato completamente implementato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Inoltre, è importante stabilire un limite alla responsabilità civile del revisore, considerando che attualmente la responsabilità è illimitata e solidale con gli amministratori dell’impresa. Un intervento culturale da parte di tutti gli attori coinvolti è fondamentale per promuovere una cultura di controllo e trasparenza aziendale.
Contrariamente a quanto si afferma, non sembra che ci sia una carenza di revisori legali disponibili per le aziende. Un recente sondaggio condotto dall’Unione nazionale dei giovani dottori commercialisti (UNGDCEC) ha rivelato che molti professionisti sono disposti ad accettare compensi molto bassi, anche inferiori a 50 euro all’ora. Quindi, l’argomento secondo cui le aziende stanno lottando per trovare un revisore non sembra essere condivisibile.
Tuttavia, esiste effettivamente una difficoltà reale per i revisori nel trovare adeguate coperture assicurative a un costo ragionevole. Attualmente, molti revisori, sia singoli professionisti che società di revisione, sono costretti a cercare polizze assicurative all’estero perché non riescono a ottenerle in Italia. Inoltre, le negoziazioni per tali polizze sono lunghe e complesse, richiedendo una revisione e una negoziazione di ogni singola clausola contrattuale per ottenere una copertura adeguata.
Per comprendere appieno questa difficile situazione, è necessario analizzare le cause che contribuiscono a questo stato di cose. La riluttanza delle compagnie assicurative ad offrire coperture adeguate è solo una delle problematiche coinvolte. Alcuni fattori chiave includono la mancata attivazione del controllo di qualità sull’operato dei revisori, il numero eccessivo di revisori legali che crea una concorrenza esagerata e spesso sleale, le incertezze normative e le difficoltà nell’attuazione delle riforme sulla revisione legale e sulla crisi di impresa, e infine, la mancanza di un limite alla responsabilità civile del revisore. Inoltre, l’applicazione di principi di revisione sofisticati come gli ISA Italia alle piccole imprese, caratterizzate spesso da una governance familiare, può essere problematica.
Questi problemi si rafforzano a vicenda, creando una situazione complessa che richiede un’azione immediata. È necessario un impegno collettivo da parte dei revisori, delle istituzioni e delle compagnie assicurative per affrontare queste difficoltà e ripristinare un equilibrio sostenibile nel mercato della revisione. Solo attraverso un dialogo costruttivo e l’implementazione di riforme mirate sarà possibile superare gli ostacoli attuali e garantire la qualità e l’affidabilità della revisione in Italia.