Negli ultimi decenni, l’ordinamento giuridico italiano ha assistito a un significativo mutamento nella concezione della responsabilità degli enti per reati commessi nell’ambito delle loro attività. Un cambiamento radicale che ha portato all’introduzione di sistemi di monitoraggio aziendale volti a prevenire e reprimere le condotte illecite, anticipandone così le possibili conseguenze.
La legislazione italiana, in particolare con il Decreto Legislativo 231/2001, ha istituito meccanismi di controllo preventivo sulla gestione d’impresa, mirando a individuare e prevenire reati commessi nell’esclusivo interesse dell’ente e a suo vantaggio. Questi reati possono essere perpetrati da persone che rivestono funzioni apicali o sottoposte alla loro direzione o vigilanza.
Una delle principali misure per escludere la responsabilità dell’ente è l’adozione di un Modello di Organizzazione e Gestione (MOG) che garantisca l’adempimento delle procedure previste dalla legge. In questo contesto, associazioni di categoria come Confindustria hanno svolto un ruolo cruciale, fornendo linee guida e codici di comportamento su cui le imprese possono basare i propri modelli.
Recentemente, l’evoluzione normativa ha portato ad aggiornamenti significativi, come il Decreto Legislativo 75 del 2020 che amplia il catalogo dei reati tributari e la Legge 3 del 2019 che introduce nuove tipologie di reati. Questi cambiamenti richiedono un costante adeguamento dei modelli organizzativi e dei sistemi di controllo delle imprese.
Gli aggiornamenti legislativi più recenti hanno ampliato il catalogo dei reati tributari e finanziari inclusi nel Decreto Legislativo 231/2001. Il Decreto Legislativo 75 del 2020 ha introdotto nuove tipologie di reati, estendendo la responsabilità delle società a frodi in settori come le pubbliche forniture e l’agricoltura. Inoltre, sono state aggiunte nuove fattispecie di reati tributari con la Legge 157 del 2019 e la Legge 3 del 2019, che includono anche il traffico di influenze illecite e la frode nelle competizioni sportive.
Questi interventi legislativi hanno posto nuove sfide alle imprese, che devono costantemente adeguare i propri modelli organizzativi e di controllo alle nuove normative. In questo scenario in continua evoluzione, l’Organismo di Vigilanza svolge un ruolo centrale nel monitorare l’efficacia dei modelli e nell’assicurare il rispetto delle procedure stabilite.
Il ruolo dell’Organismo di Vigilanza (ODV) diventa centrale in questo contesto, con compiti di monitoraggio, verifica dell’efficacia del modello e segnalazione di eventuali violazioni. È fondamentale che l’ODV sia caratterizzato da autonomia, indipendenza, professionalità e continuità di azione.
La composizione dell’ODV può essere sia monosoggettiva che plurisoggettiva, permettendo la presenza di soggetti interni ed esterni all’ente, purché dotati dei requisiti di competenza e indipendenza richiesti dalla legge e dalle linee guida.
Inoltre, gli interventi legislativi recenti, come il Decreto Legislativo 184/2021 e la Legge 238/2021, continuano a modellare il quadro normativo, imponendo nuove sfide e adattamenti alle imprese e ai loro sistemi di controllo.
In conclusione, il panorama normativo italiano in materia di responsabilità degli enti è in costante evoluzione, richiedendo un impegno continuo da parte delle imprese nel mantenere e aggiornare i propri modelli organizzativi e di controllo, al fine di prevenire e reprimere efficacemente le condotte illecite.
L’evoluzione normativa e i continui aggiornamenti legislativi pongono le imprese di fronte a una costante sfida nella gestione della responsabilità per reati aziendali. L’adozione di modelli organizzativi efficaci e il ruolo attivo dell’Organismo di Vigilanza diventano quindi essenziali per garantire la conformità alle normative e la prevenzione delle condotte illecite.
