Affrontare il dilemma della nomina: bilanci delle SRL bloccati al Registro delle Imprese

La nomina del revisore e dell’organo di controllo sta diventando un nodo cruciale per le Società a Responsabilità Limitata (Srl) in Italia. Con oltre 77.000 di queste società di fronte a una nuova realtà normativa, la scelta tra la nomina del revisore legale o di un organo di controllo diventa una decisione di grande importanza.

Tuttavia, molte di queste aziende si trovano ancora nell’incertezza, senza aver effettuato le necessarie nomine. Questa situazione mette le Srl di fronte a un bivio che non può essere ignorato.

Secondo un’indagine condotta dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti, molte delle Srl non hanno ancora provveduto a effettuare tali nomine, nonostante l’obbligo normativo. Ciò pone in evidenza una sfida significativa per queste aziende, poiché la nomina del revisore o dell’organo di controllo è essenziale per l’analisi accurata dei valori del bilancio.

Recentemente, il Conservatore del Registro delle imprese di Firenze ha inviato comunicazioni alle società non conformi, ribadendo l’importanza di rispettare le disposizioni normative in materia di nomina del revisore o dell’organo di controllo. L’art. 379 del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza ha modificato l’art. 2477 c.c., rendendo obbligatoria la nomina di tali figure qualora la società abbia superato determinati parametri finanziari per due esercizi consecutivi.

La comunicazione del Registro delle imprese toscano è stata chiara: le società devono provvedere alla nomina entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione. In caso di mancata nomina, il Conservatore è autorizzato a segnalare l’omissione al Tribunale competente affinché quest’ultimo provveda alla nomina prevista dalla legge.

Ciò che rende particolare questa situazione è il fatto che, per la prima volta, il Registro delle imprese toscano ha evidenziato che, in caso di mancata nomina dell’organo di controllo o del revisore, il bilancio non sarà depositabile. Questa decisione si basa su una giurisprudenza consolidata che considera la relazione dell’organo di controllo come un elemento essenziale per la validità del bilancio.

Tuttavia, questa posizione solleva diversi problemi pratici e di coordinamento. Da un lato, sorge la questione di come un revisore possa redigere una relazione sul bilancio senza aver potuto effettuare i controlli necessari, soprattutto se nominato in un momento avanzato dell’anno fiscale. Dall’altro, emerge la disomogeneità nei comportamenti dei diversi Conservatori dei Registri delle imprese italiani, con alcune province che adottano approcci diversi rispetto ad altre. Per risolvere questa situazione, potrebbe essere auspicabile un intervento del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), vigilante sui Registri delle imprese, al fine di indirizzare in una direzione comune i comportamenti dei vari Conservatori. Ciò consentirebbe di uniformare le conseguenze per le società che non rispettano le disposizioni normative e garantirebbe una maggiore coerenza nel sistema. In questo modo, le Srl potrebbero affrontare questa sfida normativa con maggiore chiarezza e certezza.


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