Ebitda e posizione finanziaria netta: due pilastri fondamentali della valutazione aziendale

L’analisi della salute finanziaria di un’azienda è cruciale per gli investitori, i manager e gli acquirenti, e due indicatori chiave che emergono in questo contesto sono l’Ebitda e la Pfn (Posizione finanziaria netta). Questi indicatori non solo aiutano a valutare la sostenibilità aziendale, ma influenzano anche i valori delle transazioni nel contesto delle fusioni e acquisizioni. Il documento del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, rilasciato il 15 marzo, offre una panoramica dettagliata su entrambi gli indicatori, concentrandosi sugli aspetti critici della loro costruzione e interpretazione.

Partendo dall’Ebitda, è importante sottolineare che non esiste una definizione standard desumibile dai principi contabili. Tuttavia, può essere approssimativamente considerato come il flusso di cassa generato dalla gestione operativa dell’azienda. In pratica, corrisponde alla differenza tra l’area caratteristica delle entrate (A) e delle uscite (B), a cui vengono aggiunti gli ammortamenti e le svalutazioni delle immobilizzazioni, in quanto costi non monetari. Questo calcolo solitamente include anche incrementi per lavori interni e altri ricavi non tipici. Tuttavia, le svalutazioni dei crediti e gli accantonamenti per rischi tendono a ridurre l’Ebitda, poiché è presumibile che possano tradursi in costi monetari futuri.

Nel contesto negoziale, l’Ebitda può essere soggetto a normalizzazione per riflettere condizioni non rappresentative della gestione ordinaria dell’azienda. Questo può includere canoni di leasing finanziario non rappresentativi del mercato, operazioni infragruppo non a condizioni di mercato, o ricavi e costi inusuali. Inoltre, nelle aziende familiari, possono essere considerati costi o ricavi non strettamente correlati all’attività aziendale.

La Pfn, d’altra parte, rappresenta la posizione finanziaria netta di un’azienda e comprende i suoi debiti finanziari netti. Mentre alcune voci di debito sono di natura finanziaria per definizione, come obbligazioni e debiti bancari, altre richiedono un’analisi più approfondita. Ad esempio, sia il Tfr (Trattamento di fine rapporto) che il Tfm (Trattamento di fine mandato) sono considerati voci finanziarie.

Il documento del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti non solo offre un’analisi approfondita di Ebitda e Pfn, ma si propone anche di fornire una guida esaustiva sul calcolo della Posizione Finanziaria Netta (PFN). Questo secondo obiettivo si basa su una metodologia che parte dal bilancio civilistico e integra successivamente gli elementi derivanti dagli standard internazionali e dalle prassi professionali e negoziali.

Il processo di calcolo della PFN inizia con l’identificazione delle voci rilevanti nel bilancio civilistico, focalizzandosi principalmente sulle passività finanziarie. Queste includono obbligazioni, debiti verso soci, banche e altri finanziatori. Inoltre, voci come debiti rappresentati da titoli di credito e debiti verso imprese collegate possono essere considerate se presentano una natura finanziaria.

Nel contesto degli standard internazionali, come gli IFRS, vi è un’importante variazione nel calcolo della PFN a causa dell’applicazione del principio contabile IFRS 16. Questo principio richiede la registrazione dei contratti di leasing come debiti finanziari, influenzando quindi la PFN. Inoltre, i costi relativi ai contratti di leasing vengono esclusi dall’Ebitda, ma i valori residui dei contratti di leasing vengono inclusi tra i debiti finanziari, portando a un aumento della PFN.

In conclusione, l’analisi dell’Ebitda e della Pfn rivela la complessità e l’importanza di tali indicatori nella valutazione aziendale e nelle operazioni straordinarie. L’Ebitda fornisce una misura del flusso di cassa operativo, mentre la Pfn indica la posizione finanziaria netta di un’azienda. Entrambi sono fondamentali per valutare la sostenibilità finanziaria e operativa di un’impresa e influenzano significativamente le decisioni degli investitori, dei manager e degli acquirenti.

Una corretta valutazione dell’Ebitda e della Pfn richiede non solo competenze contabili e finanziarie avanzate, ma anche una comprensione approfondita delle specificità aziendali e delle normative internazionali. Solo con questa conoscenza approfondita sarà possibile condurre valutazioni accurate e prendere decisioni informate nelle operazioni aziendali straordinarie, garantendo la sostenibilità e il successo a lungo termine delle imprese coinvolte.


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